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Lettera inviata da P. Carlos Walker a Sua Santità Papa Francesco

Posted by P. Carlos Walker, IVE on marzo 16, 2013
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Riportiamo la lettera che p. Carlos Walker, superiore generale dell’istituto del Verbo Incarnato, ha inviato a Sua Santità Francesco I, facendogli gli auguri per l’elezione e promettendogli le preghiere di tutto l’Istituto del Verbo Incarnato affinché il suo Ministero Petrino sia fecondo.

Santità,            

Le scrivo nella mia condizione di Superiore Generale dell’Istituto del Verbo Incarnato per porgerle gli auguri nell’occasione della sua elezione come Successore di San Pietro.            

Desidero manifestarle la nostra totale disposizione ed obbedienza per l’arduo compito della nuova evangelizzazione. Al tempo stesso voglio farle sapere che i nostri missionari –  per la maggioranza argentini –  sparsi nei cinque Continenti  pregano per lei e si raccomandano alle sue preghiere. In modo particolare vogliamo raccomandarle coloro che danno testimonianza di carità cristiana in luoghi molto difficili, come Gaza, Aleppo, Bagdad, o nell’ex URSS. Tutti loro oggi hanno il loro cuore a Roma, insieme a Lei.            

In modo più personale, le racconto che sono nipote di p. Eduardo Peralta Ramos e cugino di p. Juan Luis Moyano Walker, entrambi padri gesuiti e già defunti, e nipote di Josè Peralta Ramos.            

Che la Vergine di Lujàn, Patrona dell’Argentina, interceda e renda fecondo il suo Ministero Petrino al servizio della Chiesa Universale.

Umilmente chiedendole la benedizione sul nostro piccolo Istituto mi confermo Suo devotissimo in Cristo,  

P. Carlos Walker,IVE

Superiore Generale

Testo originale della lettera inviata al papa

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Visita del padre Carlos Walker ai padri missionari in Islanda

Posted by P. Carlos Walker, IVE on marzo 16, 2013
Islanda, Visita pastorale / Commenti disabilitati su Visita del padre Carlos Walker ai padri missionari in Islanda

Islanda, 1 Marzo 2013

 

La scorsa settimana abbiamo avuto la gioia di ricevere la visita del nostro Superiore Generale p. Carlos Walker. E ‘arrivato il Venerdì pomeriggio e ha potuto vedere alle Serve del Signore e della Vergine di Matara in azione con i ragazzi dell’Oratorio.

Il Padre Carlos il fine di settimana ci ha accompagnato nelle Messe che celebriamo alle diverse comunità di filippini e islandesi.

Lunedì ha incontrato il vescovo d’Islanda e la sera ha presieduto la Messa e predicato a tutti i religiosi dell’IVE che lavoriamo in quest’isola (6 sacerdoti e 2 religiose).

Martedì abbiamo concelebrato nella Messa presieduta dal Vescovo, insieme ai 13 sacerdoti che lavorano in queste terre. Nella Messa abbiamo  ringraziato Dio per gli otto anni del pontificato di Benedetto XVI. Dopo la Messa c’e stata la cena dove Il p. Carlos, a richiesta del Vescovo, ha rivolto alcune parole ai sacerdoti e gli ha ringraziato l’esempio e il lavoro che svolgono per la chiesa in un paese come questo.

Mercoledì abbiamo visitato la base più settentrionale della SSVM, il bellissimo villaggio di Stykkishólmur, dove le Suore svolgono il loro apostolato.

Ringraziamo Dio per tutti i benefici ricevuti durante la visita del nostro Padre Generale.

Sacerdoti dell’IVE in Islanda

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Solennità dell’Annunciazione del Signore

Posted by P. Carlos Walker, IVE on febbraio 18, 2013
Celebrazioni liturgiche, Italia / Commenti disabilitati su Solennità dell’Annunciazione del Signore

Il 26 marzo la nostra famiglia religiosa ha festeggiato la sua festa propria, l’Annunciazione del Signore. Nella stessa solennità – liturgicamente il 25 Marzo- ricorre anche l’anniversario di fondazione del nostro Istituto, arrivato quest’anno, per grazia di Dio, a 28 anni di vita.
Veramente difficile descrivere la gioia e l’allegria che regna in tutti noi in questa solennità, difficile anche tracciare i motivi del ringraziamento che dobbiamo a Dio per averci chiamati non solo alla vita, ma anche alla vocazione e alla vocazione in questo Istituto, il nostro Istituto; e veramente complesso indicare come in queste occasioni, in cui tutta la famiglia religiosa si riunisce, si viva un vero spirito di famiglia.
La giornata è iniziata, come sempre, il giorno prima: vespri e mattutino solenni nella Cattedrale di Montefiascone; il mattutino in particolare rappresenta un momento molto importante: di fronte al Santissimo, leggiamo le parole di San Leone Magno, che afferma: Assunse la condizione di schiavo, ma senza la contaminazione del peccato. Sublimò l’umanità, ma non sminuì la divinità. Il suo annientamento rese visibile l’invisibile e mortale il creatore e il Signore di tutte le cose. Ma il suo fu piuttosto un abbassarsi misericordioso verso la nostra miseria, che una perdita della sua potestà e del suo dominio. È il mistero e la grandezza dell’Incarnazione: un Dio che umilia se stesso perché noi siamo divinizzati.
Durante il mattutino inoltre il seminarista Roberto Forte, argentino di nascita e italiano di origine, ha fatto la professione dei voti religiosi per un anno, consacrandosi così povero, casto e ubbidiente a Cristo, e schiavo di Maria.
Il giorno seguente, dopo le lodi, ci siamo recati a Tuscania, dove, nella Chiesa di San Paolo, abbiamo celebrato la Santa Messa. Alle parole: e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo, tutti si sono inginocchiati, mentre il coro intonava a sei voci la melodia della Messa “In illo Tempore” di Monteverdi. La Santa Messa è stata presieduta e predicata dal Superiore Generale, P. Carlos Walker. Nell’omelia il padre ha mostrato, attraverso le parole di molti santi, la relazione tra l’Incarnazione e la Croce: Chiunque altro sia mai venuto al mondo – diceva Mons. Fulton Sheen – è venuto per vivere; Egli [Gesù] è venuto per morire; così lo mostra la Sacra Scrittura stessa: Il Figlio dell’uomo non è venuto per esser servito ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti (Mt 20, 27-28). Il fatto dell’Incarnazione non può essere scollegato dalla redenzione attraverso il sacrificio.

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Alla fine della Santa Messa, in cui tutti i religiosi con i voti perpetui hanno rinnovato la loro consacrazione totale a Dio, si è svolto un pranzo festivo nel refettorio del convento di Tuscania, a cui hanno partecipato, oltre ai religiosi e alle religiose, anche alcuni membri del Terzo Ordine e altri amici venuti per festeggiare la solennità che è l’evento più importante della storia.
Questa festa è la “nostra” festa, in cui ognuno di noi deve meditare come imitare Gesù Cristo, perché se Dio ci ha chiamati a far parte di questa Famiglia religiosa, è perché vuole che noi prendiamo dalla sua Incarnazione motivo di ispirazione per la nostra vita e il nostro apostolato, perché, come recita la formula di emissione dei nostri voti, la nostra vita sia memoria vivente del modo di esistere e agire di Gesù, il Verbo Incarnato, davanti a Dio e agli uomini. Cristo, sacerdote e vittima, compie azioni sacerdotali fin dalla sua Incarnazione, compiendo questo primo atto sacerdotale che non ha mai smentito, mai ritrattato e rimane per sempre nel suo cuore sacerdotale.

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È presente nella sua infanzia, nella sua vita occulta e pubblica, nella Cena e nel Calvario, nella sua risurrezione e ascensione (Cost. 72). Così troviamo in lui il più alto esempio da seguire perché anche noi diventiamo veri sacerdoti secondo il Cuore del Padre, veri adoratori della Sua Volontà, veri apostoli e missionari che abbiano le stessa disposizioni di Cristo: vogliamo vivere la nostra vocazione permanentemente, senza attenuazione né restrizione, senza riserve né condizioni, senza sotterfugi né dilazioni, senza ripieghi né lentezze.
Per la maggior gloria di Dio.

Fonte: www.iveroma.org

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