Visita alla missione dell’IVE a Papua Nuova Guinea e Australia

Posted by P. Carlos Walker, IVE on ottobre 01, 2014
Papua Nuova Guinea

Per grazia di Dio, tra il 25 agosto ed il 17 settembre scorsi, ho potuto visitare i nostri padri a Vanimo ((Papúa Nuova Guinea), facendo precedentemente una breve sosta nella città di Sydney in Australia.

In questo momento la comunità di Vanimo è formata dai padri: Tomás Ravaioli, Maximiliano Navarro y Martín Prado. Come si sa, i padri sono incaricati dell’attenzione pastorale della parrocchia di Baro, che si trova molto vicino alla città di Vanimo che comprende varie comunità (Wutung, Yako, Waramo, Baro, etc.) e due scuole elementari (Baro y Simola). Questa parrocchia è situata sulla costa dell’Oceano Pacifico e confina con la parrocchia di Lido da una parte (molto vicino al Seminario Diocesano e della stessa città di Vanimo) e dall’altra arriva fino alla frontiera con l’Indonesia per una distanza di 50 kilometri.

Primeras comuniones en Yako

Le nostre comunità lì, si trovano proprio sulla costa in un ambiente veramente imponente, con il mare davanti a tutto il territorio della parrocchia; a circa 30 metri dalla spiaggia passa la strada, alle spalle della quale si trova una giungla molto fitta di alberi altissimi. I papuani, non senza motivo chiamano al loro paese “ultimo paradiso”. Per capire meglio, vi racconto una cosa: nello stesso giorno in cui sono arrivato, dalla stanza che mi hanno dato, ho potuto vedere molto vicino alla spiaggia quattro delfini; un’altro giorno abbiamo visto insieme ai padri un’aquila che saliva a grandi altezze per poi scendere rapidamente, subito dopo, sulla cima degli alberi. Ho conosciuto anche a “Aussie”, il Wallaby (piccolo canguro) che il padre Maximiliano ha come mascotte.

Durante la mia breve visita, ho potuto partecipare a due celebrazioni di Prime Comunioni ed ho concelebrato la Santa Messa nelle varie comunità e nelle due scuole. Ho avuto l’allegria di accertare quanto la gente apprezza i nostri padri. Sia i bambini che gli adulti, gli anziani e le intere famiglie manifestano un grande affetto per loro. È già da molti anni che l’Istituto lavora nella parrocchia di Baro e con il passare degli anni, la stessa si sta trasformando quasi in una grande famiglia. Molta gente, di fatto, si considera parte della nostra famiglia religiosa. Ho conosciuto giovani e bambini papuani che si chiamano Agustín, Luján, Manuela, ed altri nomi spagnoli, scelti dalla gente come segno d’affetto verso i nostri missionari.

Un’altro aspetto che mi ha colpito molto è il gusto ed il dono che ha la gente di Papua Nuova Guinea per la musica: cantano tutti con un entusiasmo che contagia. È anche notabile la loro generosità.

Nella città di Port Moresby ho potuto avere un colloquio con il Nunzio Apostolico a Papua Nuova Guinea, Mons. Michael W. Banach, e con Mons. Cesare Bonivento, PIME, vescovo di Vanimo.

Ho avuto anche l’opportunità di andare a trovare le nostre suore SSVM, presenti qui con due comunità, le quali molto gentilmente mi hanno invitato a celebrarle la Santa Messa in occasione della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce.

Sono tornato molto edificato da questa esperienza, sia dalla testimonianza della vita religiosa dei nostri confratelli, come dal loro lavoro pastorale. Come sappiamo dalle cronache, la missione offre diverse sfide, però, i padri hanno molti e buoni progetti, che con la grazia di Dio gradualmente stanno concretizzando.

I nostri sacerdoti dimostrano un grande entusiasmo per l’avventura missionaria in questa frontera della Chiesa. Vivendo lì, non lascierebbero mai di pensare al fascino di questa missione nella quale si chiede “tutto” al missionario.

Ringrazio i nostri padri di Baro per la loro carità nei miei confronti durante la mia visita e gli faccio i miei complimenti per tutto il bene che hanno realizzato in questa tanto amata missione dall’Istituto.

In fine, sono stato anche in Australia, in una visita destinata ad esplorare la possibilità di avere una fondazione, quando Dio lo permetterà, secondo quanto ha raccomandato il Capitolo Generale dell’anno 2007. Su questo tema scriverò più dettagliatamente, più avanti.

 

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